23/01/2015
Un'antica leggenda narra che nel 352 d.C. venne eretta a Roma la basilica di Santa Maria Maggiore, allora la più grande costruzione dedicata al culto della Madonna.
Voi, giustamente, mi chiederete: che collegamento può mai esserci con la pallavolo? Con le nostre ragazze? Può una storia così slegata dallo sport agonistico essere in qualche modo, almeno in parte, collegato con la partita disputata il 23 gennaio, a Pojana Maggiore, contro una delle teste di serie del campionato di seconda Divisione?
La risposta pare ovvia, ma in realtà non è così.
Chi guarda solo il risultato finale può immaginare una sconfitta netta, per 3 a 1 (22-25, 25-22, 20-25, 19-25), senza spazio per obiezioni, tre punti facili per le avversarie, mani vuote per le giovanissime di casa.
Giovanissime sì, perché il sestetto ospite si presenta molto più maturo (per qualche ragazza, la differenza era addirittura di oltre 20 anni!) e per questo molto più esperto, capace di gestire situazioni, vantaggi, pressioni e in grado di tener testa a squadre con meno esperienza e più mentalmente instabili. Ed è proprio grazie a quel qualcosa in più messo in campo dalle trissininesi che ha fatto la differenza. Già da subito però le nostre ragazze offrono al pubblico un bel gioco, il migliore, forse, che abbia mai creato, che mette in difficoltà le avversarie; questo non basta, il secondo parziale guadagnato orgogliosamente non è il bottino completo che De Gaspari e compagne hanno portato a casa. La tenacia dimostrata, la prova di cuore, di gambe e -anche se non sempre- di testa sono le vere soddisfazioni che questo gruppo ha regalato in primis a se stesso, ma anche a coach Filon, che a fine partita sembra essere soddisfatta. Si poteva fare di più? Portare a casa almeno un punto? Questo non possiamo saperlo, perché le lacune nei momenti decisivi sono ancora presenti, e questo è il prezzo da pagare se si è una squadra giovane, anche se tecnicamente molto buona.
Ma vi starete ancora chiedendo: e questo com'è collegato alla storia iniziale?
Ho omesso un dettaglio: la leggenda narra che la costruzione sia avvenuta in un giorno d'estate, in un giorno in cui è scesa neve dal cielo. Questo hanno dimostrato le nostre ragazze: anche se in condizioni impossibili, hanno saputo tirare fuori qualcosa di bello e soprattutto di inaspettato: come neve d'agosto.
Peccato che questa neve si sia sciolta troppo presto.
Finisce qui l'andata, conclusa a testa alta, anche se con molti rimpianti: aspettiamo il ritorno, per cercare di vedere il massimo delle potenzialità di questo gruppo.. magari nevicherà ancora, ma questa volta speriamo in un freddo glaciale!!!
A cura di Lisa Cenci